Elenco seggi primarie del centrosinistra
DOMENICA 16 FEBBRAIO A SCHIO SI VOTA PER LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA!
DOMENICA 16 FEBBRAIO A SCHIO SI VOTA PER LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA!
Ci si chiede troppo spesso che cosa può fare un Comune di fronte a questa crisi economica che attanaglia le nostre imprese, le nostre famiglie. L’Amministrazione comunale non sembra avere strumenti diretti per sostenere l’occupazione; e può tuttavia ridare impulso, per esempio, all’edilizia locale favorendo interventi di recupero e la riconversione energetica; o promuovere i prodotti e i piatti tipici a Denominazione Controllata e l’economia di prossimità… Iniziative assai interessanti in questo senso non mancano.
Ma sono iniziative che rischiano di risultare poco efficaci se manca una visione di insieme, un progetto che definisca non solo la cornice, ma determini gli obiettivi, e fissi per tutti una meta.
La nostra Amministrazione, meglio se in sinergia con le altre dell’ Altovicentino, può cioè creare le condizioni perché si avvii una ripresa che dipenda da noi e nel contempo garantisca una nuova qualità di vita: ripresa economica e qualità della vita possono infatti dipendere dal progetto che un territorio come l’Altovicentino, ma anche e soprattutto un comune come Schio, ha di sé, che deve avere di sé. Un progetto che rilanci, attraverso una promozione sinergica, la sua identità storica e ambientale, industriale e manifatturiera.
L’ Amministrazione, in sinergia con l’ULSS, le cooperative sociali, la Caritas e altre associazioni di volontariato, offre una rete di servizi, ampia e articolata, che sostiene con efficacia le situazioni di disagio assai gravi, ma che prevede ancora poco o nulla per tutte quelle famiglie oggi a rischio di povertà per la crisi economica, perché un componente ha perduto il lavoro o perché – ci riferiamo in particolare ai nuclei famigliari numerosi – il costo della vita è rincarato al punto che non possono accedere a beni e servizi (per es. esperienze formative come lo sport o l’ università o addirittura a cure mediche per malattie croniche o ai letti per la riabilitazione presso la RSA di Malo, davvero troppo costosi – da 45€ / 68€ al giorno – anche per chi ha un reddito medio o a un posto in una struttura di ricovero).
Alcuni dati poi impongono una riflessione e dovranno determinare scelte coerenti:
l’indice di vecchiaia, che stima il grado di invecchiamento di una popolazione, è salito dal 149,7% del 1999 al 160,2 % del 2013 – significa che oggi ogni 100 giovani (0-14 anni) vi sono 160 anziani (dai 65 anni in su) -, mentre il tasso di natalità, che rivela il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti, è sceso dal 10,4 % del 2003 al 7,7 % del 2012. Questi dati ci avvertono non solo che la nostra popolazione è fra quelle più anziane del paese, ma che nel giro di 10 anni l’indice di vecchiaia supererà la soglia del 170% , sempre che gli immigrati nel frattempo non se ne siano andati dal nostro paese, perché negli ultimi anni un terzo dei nati è figlio loro. Una società con questi indici demografici rischia di non avere le risorse per affrontare le sfide future e di avvitarsi in un impoverimento inevitabile e progressivo.
Noi vorremmo intervenire subito con un taglio immediato dei costi che le famiglie sostengono per i nidi, la scuola materna, lo sport, i trasporti; riteniamo che si potrebbero investire ca. 500.000 €.
In un secondo momento, sulla scorta dell’ “Alleanza territoriale per la famiglia” voluta e stipulata dalla nostra Amministrazione, si dovrà definire un piano più organico di azioni per la famiglia, un Patto di solidarietà che, a fronte di qualche sacrificio ed economia di bilancio, magari pure applicando il “fattore famiglia”, potrebbe prevedere convenzioni con la grande distribuzione, il sostegno e la diffusione dei G.A.S. , sconti sui servizi sanitari, canoni di affitto agevolati, nuove opportunità per la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro…
Dovremo però pure definire una strategia di intervento anche riguardo all’invecchiamento della popolazione e alle sue conseguenze. Essa potrebbe essere centrata sulla creazione di un Fondo di solidarietà per le persone che si trovino in grave difficoltà o perché sono di vita sola (oggi in Italia più di una persona su tre vive da sola), o perché vivono una grave disabilità e la loro famiglia non è in grado di sostenerne il peso economico o perché non sono più autosufficienti e la loro pensione non permette il ricovero in un istituto… I dati demografici rivelano che negli anni futuri il numero di queste situazioni dovrebbe costantemente aumentare. Il Fondo dovrebbe così garantire alle persone che versano in difficoltà un valido meccanismo di supporto, che potrebbe anche prevedere prestiti agevolati perché liberi da interessi, ed avvalersi di contributi di cittadini generosi, associazioni, fondazioni, imprese.
Pietro Veronese
1.L’indice di vecchia in altri paesi europei: Germania: 154%, Italia, 147%; Veneto 143,1%; Inghilterra, 95,3; Francia, 90.3.
I miei nonni furono contadini, ma Rizzieri conobbe la fatica della miniera del caolino e Piero fu impiegato alla “Saccardo”; con Amalia e Gudelia vissero al Tretto. Mio padre e mia madre vennero invece a vivere a Schio nell’immediato dopoguerra, e furono artigiani tessili. A loro debbo, in primo luogo, la mia passione civile.
Sono nato nel 1958, terzo di quattro figli, ho studiato presso il Liceo Classico “G. Zanella” e mi sono laureato in lettere classiche all’Università di Padova con il massimo dei voti. Insegno dal 1984 al Liceo Scientifico “N. Tron”.
Giuseppina ed io ci siamo sposati nel 1992. Abbiamo tre figli, Valentina, Matilde e Matteo, e viviamo a Monte Magrè.
Come Consigliere comunale dal 1994 al 1999:
L’Amministrazione nuova dovrà affrontare questioni delicatissime per il futuro della città e per ottenere risultati che mirino al bene comune il metodo della trasparenza e della condivisione sarà fondamentale: reggere la crisi sarà possibile se gli amministratori si sentiranno prima di tutto cittadini e i cittadini, amministratori anch’essi prima che “amministrati”.
Guardando verso l’ esterno: città e paesi si relazionano fra loro come nodi di una rete gerarchica: se sottostimiamo le potenzialità della nostra dimensione di città (40.000 abitanti), rischiamo di retrocedere a paese: sui grandi temi strategici in questi anni si è persa la consapevolezza di questa dimensione (ospedale, rifiuti, Campus, archeologia industriale…) e ne stiamo pagando le conseguenze;
Guardando all’interno: per superare la frattura fra amministrazione e cittadini è indispensabile cambiare metodo, che perciò sarà fondato sull’ascolto e sulla condivisione:
Alcune priorità sono state inserite nel manifesto programmatico, altre le svilupperemo in collaborazione con la cittadinanza. Dal nostro lavoro di gruppo ne sono emerse alcune:
Le politiche solidali a favore della famiglia e per il lavoro: sono necessari da subito impegni concreti per le famiglie, che finora hanno maggiormente sofferto e sostenuto il peso della crisi – per es. vanno ridotti i costi dei trasporti, dei nidi, delle scuole materne, delle mense, dello sport… Puntiamo ad investire 500.000€; impegno dell’Amministrazione nel raccordarsi con le associazioni sindacali e di categoria per sostenere l’occupazione e promuovere corsi di riqualificazione professionale. A seguire un Piano organico di azioni che tenga conto del progressivo invecchiamento della popolazione (Schio è una delle città con indice di vecchiaia più alto d’Italia: il rapporto fra la popolazione compresa fra gli anni 0/14 e al popolazione degli ultra 65 è di 160,2%: ogni 100 ragazzi 160 “anziani”.
Nel file troverete il perchè dell’ esposto, con i nuovi dati dei costi e le loro rivalutazioni